La potatura degli ulivi

I contadini sono sugli alberi d’ulivo, stanno potando i rami più folti. Lungo i filari, ritmici colpi in battere e levare, a volte si fermano a studiare i rami, per colpire bene con l’accetta che l’albero potrebbe soffrirne.

Il sorvegliante va avanti e indietro a controllare che il lavoro sia ben eseguito, di tanto in tanto si ferma sotto gli alberi. Mentre il sorvegliante osserva attentamente il lavoro di Mesciu Masi questo si ferma e si sporge dall’albero.
“Cumpare Pippi, lo sai che oggi c’è un tipo qui che non si sta guadagnando neanche l’acqua che berrà?”, dice Mesciu Masi.
“Chi è?”, chiede Cumpare Pippi.
“Cumpare, lo sai che si dice il peccato ma non il peccatore, fatti un giro, controlla e se guardi bene vedrai che è come ti dico.”
Cumpare Pippi si guarda in giro, decide di percorrere il filare per controllare i lavoratori. Si muove lentamente, in silenzio, ma di quello che dice Mesciu Masi non si vede nulla. I contadini sono tutti al lavoro.
Cumpare Pippi torna sotto l’albero di Mesciu Masi.
“Mesciu Masi, io ho controllato, qui stanno lavorando tutti.”
“Eppure ti dico che ce n’è uno che non sta facendo niente, guarda bene, ma devi guardare con attenzione.”, dice Mesciu Masi.
Cumpare Pippi ritorna sul filare a controllare la potatura, lavorano tutti, nessuno è fermo su quegli alberi, i rami cadono sotto i colpi delle accette.
Con piglio stizzito Cumpare Pippi torna sotto l’albero di Mesciu Masi e dice: “Mesciu Masi, tu mi stai gabbando, qui lavorano tutti.”
Mesciu Masi ferma il colpo che stava assestando con l’accetta, si sporge dalla chioma dell’albero, guarda con compassione Cumpare Pippi e gli dice: “Sei tu che non stai facendo niente che noi siamo tutti quassù a lavorare, vai avanti e indietro e neanche te ne sei accorto che l’unico a stare a zonzo sei tu.”

Poco distante dall’albero di Mesciu Masi, su un altro ulivo, c’era mio padre.

Buon 1° maggio, buona festa a tutti i lavoratori e buona festa al lavoro, che continui ad essere il fondamento di questa Repubblica.

Autore: Antonio

Potevo nascere ovunque ma solo nel mio Salento potevo venire al mondo, da generazioni di contadini che hanno lasciato le loro impronte tra gli alberi di ulivo.

4 pensieri riguardo “La potatura degli ulivi”

  1. Grazie per i vostri auguri che ricambio. Alberto la storia accadeva, e forse continua ad accadere, nelle campagne salentine, nel melissanese per l'esattezza.

Scrivi una risposta a Nounours(e) Cancella risposta